Il 4 maggio scorso si è chiuso a Las Vegas il Dell Technologies World 2018. Tantissimi i clienti e partner presenti (oltre 14.000 solo il primo giorno) e molti gli annunci di nuovi prodotti effettuati in concomitanza con l’evento.
Tra questi, nel panorama Server, spicca la nuova piattaforma Dell PowerEdge MX: soluzione modulare di ultima generazione che arriva per segnare un nuovo standard per le architetture oggi definite come “componibili” in ambito dense virtualization, software-defined storage/networking (SDS, SDN), network functions virtualization (NFV) e big data analytics.
I sistemi “Blade” sono ormai solo per i nostalgici; già nel 2014, con il lancio dell’architettura Dell PowerEdge FX2 si è cambiato il modo di pensare ed utilizzare le architetture di questo tipo, denominandole “Modular”. L’idea quindi di “comporre” degli chassis con elementi discreti, diversi tra loro (Compute, Storage e Networking) e facilmente gestibili è già apprezzata da migliaia di clienti per i workload più disparati.
Il PowerEdge MX è quindi l’evoluzione naturale di un mondo IT alla costante ricerca di una sempre maggiore integrazione tra la componente infrastrutturale e quella applicativa. Per questo è stata pensata un’architettura completa governata da un sistema di gestione moderno ed aperto anche verso i nuovi standard, come ad esempio le Redfish® API .
Ancora più importante, per proteggere l’investimento dei clienti Dell nelle piattaforme di questo tipo, è la lungimiranza: bisogna saper guardare ai nuovi trend e prevedere nuove evoluzioni. Tra le più interessanti ci sono le prime specifiche “Gen-Z” che rappresentano la prospettiva futura trasformazione del Data Center completamente componibile grazie a protocolli speciali, come appunto Gen-Z. PowerEdge MX è la piattaforma più naturale e già pensata per questo tipo di evoluzioni.
Insomma, parlare di chassis e blades ormai fa parte della vecchia scuola dell’IT, nella nuova scuola i sistemi Componibili sono una realtà!